Inquinanti critici

Sulla base delle misurazioni della rete provinciale di monitoraggio della qualità dell’aria in Trentino sono stati individuati 4 inquinanti critici: biossido di azoto, benzo(a)pirene, ozono e polveri sottili (PM10 e PM2,5). Per altri inquinanti per i quali la normativa prevede valori limite o valori obiettivo - biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO), benzene (C6H6) e metalli (piombo, arsenico, nichel e cadmio) -, le concentrazioni misurate in Trentino sono largamente inferiori ai valori limite da anni e non rappresentano un problema per la qualità dell’aria nella provincia.

Il biossido di azoto (NO2) è un inquinante principalmente legato al traffico. La normativa stabilisce un valore limite calcolato come concentrazione media oraria (200 μg/m3 da non superare più di 18 volte all’anno) e come media annua (40 μg/m3). Nel 2015 e 2016 è stato registrato il superamento del valore limite previsto per la media annuale di biossido di azoto nella stazione di monitoraggio di traffico di “Trento via Bolzano”. In tutte le altre stazioni i valori sono inferiori a entrambi i limiti previsti.

andamento della concentrazione media annua di NO2 negli anni

Il benzo(a)pirene (B(a)P) è un inquinante legato alla combustione della biomassa legnosa per il riscaldamento invernale a uso domestico. La normativa stabilisce un valore obiettivo di 1 ng/m3 come concentrazione media annua. Il monitoraggio del benzo(a)pirene avviene nella stazione “Trento Parco Santa Chiara” dove sono registrati valori medi annuali di poco superiori o inferiori al valore obiettivo. Alcune campagne di monitoraggio con mezzi mobili in contesti montani hanno rilevato, nel corso del periodo invernale, concentrazioni medie annue di gran lunga superiori a tale valore obiettivo.

andamento della concentrazione media annua di B(a)P negli anni

 

Le polveri sottili (PM10 e PM2,5) sono legate in particolare ai processi di combustione della biomassa legnosa negli impianti domestici e al traffico su strada. La normativa stabilisce per il PM10 un valore limite calcolato come concentrazione media giornaliera (50 μg/m3, da non superare più di 35 volte l’anno) e come media annua (40 μg/m3). Per il PM2,5 è stabilito un valore limite come concentrazione media annua pari a 25 μg/m3I valori medi annui di PM10 e di PM2,5 sono ad oggi rispettati in tutte le stazioni della rete di monitoraggio. Potenziali criticità sono individuabili nei centri abitati, in particolare in montagna, dove andranno concentrate le misure necessarie a preservare la qualità dell’aria.

andamento della concentrazione media annua di PM10 negli anni

andamento della concentrazione media annua di PM2,5 negli anni

andamento del numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10 negli anni

 

L’ozono (O3è un inquinante secondario - non emesso direttamente da sorgenti naturali o antropiche locali e soggetto a fenomeni di trasporto - fortemente dipendente da variabili meteorologiche come la radiazione solareLa normativa stabilisce un valore obiettivo, calcolato come concentrazione media massima giornaliera calcolata su 8 ore e come media di 3 anni pari a 120 μg/m3 da non superare più di 25 volte all’anno. Il valore obiettivo a lungo termine è pari a 120 μg/m3, le soglie di informazione e di allarme, calcolate come concentrazione oraria, sono pari a 180 μg/m3 e 240 μg/m3Il valore obiettivo previsto per l’ozono viene superato in maniera diffusa sul territorio provinciale.

andamento del numero di superamenti del valore obiettivo di O3 (calcolato su 8 ore e mediato su 3 anni)

andamento del numero di superamenti della soglia di informazione O3 negli anni

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