Agricoltura e allevamento

Il settore agricoltura e allevamento riguarda l’uso di fertilizzanti nelle pratiche agricole, la meccanizzazione usata in agricoltura (trattori, macchine motoagricole, motofalciatrici, motocoltivatori, motozappatrici), la combustione all'aperto di materiale vegetale e le pratiche legate all’allevamento (gestione dei reflui e processo digestivo degli animali).

Vengono qui riportati alcuni approfondimenti inerenti il settore agricoltura e allevamento a completare quanto presentato su iopartecipo : dove è possibile commentare e fare osservazioni sulle singole misure proposte. Le attività agricole e zootecniche incidono per il 94% delle emissioni provinciali di ammonica (NH3), il 54% del protossido di azoto (N2O) e il 27% del metano (CH4).

Pur analizzando tutte le componenti del settore, è su quello zootecnico che il Piano propone di attivare specifiche misure di intervento poiché la quasi totalità delle emissioni inquinanti imputabili al presente settore (NH3, N20, CH4) è riconducibile ad esso. All’agricoltura sono associate prevalentemente emissioni di composti organici volatici (COV), provenienti da coltivazioni con fertilizzanti, che incidono per il 6% sul totale delle emissioni annue a scala provinciale. Il Piano richiama inoltre il Rapporto sullo stato dell’ambiente 2016  descrivendo alcune caratteristiche relative all’agricoltura in Trentino, anche con riferimento al Programma di Sviluppo Rurale  2014-2020 .

Per ridurre l’impatto sulla qualità dell’aria di questo settore nel Piano è stata individuata una strategia volta a ridurre il contributo emissivo del comparto agro-zootecnico.

Cosa promuove il Piano con la strategia proposta? 

  • buone pratiche gestionali nel settore dell’allevamento sui ricoveri del bestiame e sul metodo di stoccaggio e spandimento delle deiezioni. Vengono richiamate le possibili azioni di riduzione e contenimento delle emissioni in base alle "Linee guida per la riduzione delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività agricole e zootecniche”, redatte nell'ambito dei lavori previsti dall’Accordo di Programma di Bacino Padano  del 2013. Vengono date indicazioni sui criteri per il trattamento e lo stoccaggio degli effluenti di allevamento, dei letami e dei liquami, e sulle tecniche di distribuzione degli effluenti di allevamento. La strategia individuata nel Piano tiene in considerazione anche le politiche volte a proteggere le acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, per perseguire obiettivi comuni di tutela ambientale.
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